mercoledì 29 giugno 2011

la favola

Un giorno passeggiando per strada un buffo signore con cappello, ghette e bastone ti ferma, ti osserva e ti chiede un aiuto, ti dice di essersi smarrito e di non ricordare la strada di casa… Tu lo guardi e ti domandi e adesso cosa posso fare?? Ma poi lui inizia a raccontarti una storia, di quando era ragazzo e passeggiava per il paese, lo stesso nel quale ti trovi tu ora e rapita da questo racconto inizi ad ascoltarlo, così, vi sedete sulla panchina poco distante … 
Dopo un po’ di tempo ed alcuni aneddoti, il buffo signore ti fa un grande sorriso, si sistema il grande cappello ti guarda con occhio allegro, come avesse trovato un piccolo tesoro e ti ringrazia alzandosi: “La ringrazio molto signorina del tempo che le ho rubato, per me è stato un grande regalo tale per cui ho ricordato la strada di casa… ora devo proprio andare… spero di rivederla presto a passeggio per il paese” si alza pian piano e con passo lento ma deciso s’incammina per la sua strada… iniziando a far roteare il bastone… 

Mah… pensi tu.. un po’ strano il vecchietto.. non l’ho mai visto da queste parti.. ma buffo davvero!! Tu ti alzi, metti la borsa in spalla e prosegui nella tua giornata..

Passa qualche tempo e una mattina mentre ti dirigi in bottega per fare la spesa, un po’ distratta dai mille e uno pensieri, volti l’angolo e chi ti trovi?? Il buffo vecchietto, lui ti guarda, quasi come se ti stesse aspettando e pian piano si avvicina: “Scusi ancora signorina, posso rubarle ancora qualche attimo del suo tempo prezioso? E’ stata così cara l’altro giorno..” e tu pensi… e adesso?? .. la spesa da fare, il pranzo da preparare, andare a lavoro che oggi ti aspettano al pomeriggio, lavatrice da caricare, stendere, bla, bla, bla.. Lo guardi e rispondi: “ Certo che può” .. che male farà se ritardo la rumba mattutina di una mezz’oretta..

Così vi sedete nuovamente su di una panchina vicino alla piazza, qualche “umarel” guardava interrogativo.chissà poi cosa ci sarà di così strano, ti domandi.. Il signore ti prende la mano, si avvicina e guardandoti fisso inizia a parlare, e gira che ti rigira disse le seguenti parole: “Gentile signorina, ho tanto pensato a come poterla ricompensare e alla fine son giunto ad una conclusione, mi piacerebbe tanto sapere quale potrebbe essere il suo desiderio che potendo, vorrebbe si avverasse.. ville, scarpe, macchine, borse, negozi, viaggiare per il mondo, visitare la luna, abitare nel paese dei balocchi…” 

Cavolo… questo si che è picchiato, adesso ti alzi, saluti t’inventi una scusa per andare… e lui “Signorina non pensi così, un po’ mattacchione lo sono, ma picchiato no.. e non vada via, non s’inventi nessuna scusa! So esattamente quello che sta pensano” e alla fine ti convince a rimanere..

Così, iniziarono i pensieri… cosa sceglierebbe una giovine donzella al giorno d’oggi..?? Una  macchina stra passera? Un brillo? Un negozio intero di vestiti? Una villa con parco e piscina? E nel frattempo vedi lui sghignazzare in silenzio con la faccia di chi sa a cosa stai pensando... Probabilmente leggeva tutti i tuoi pensieri… No-no-no-no!! Se proprio proprio bisogna scegliere, pensò la ragazza, ecco cosa vorrei! 

C’è una vecchia casa di campagna con tanta terra attorno, sicuramente da mettere a posto ma proprio bella e con un alone di magia che l’avvolge. Dalla prima volta che l’hai vista ti si è tatuata lì e lì è rimasta. E anche sapendo che sarebbe un cambiamento davvero faticoso ti piacerebbe proprio tanto, sistemarla e riempirla con l’amore e con tutta la tua famiglia, ognuno nella sua parte di casa ma tutti insieme e vicini.. Si questo è proprio quello che vorresti.
Allora prendi fiato, facendo un grande respiro, ti volti per iniziare a raccontare all’anziano signore la tua storia fantastica e lui… magicamente era sparito.

Tu rimani di sasso e a dir la verità ti senti anche un po’ stupida.. a fidarsi così di uno sconosciuto, anziano signore, ma alla fine uno sconosciuto, così ti alzi, ti guardi attorno e vai dagli umarel di prima chiedendo se avevano notato la direzione che costui aveva preso, ma loro ancor più interrogativi dai prima ti dicono: “Scusi signorina ma di chi sta parlando?? Lei è arrivata parlando la sola, si è fermata all’angolo, e poi seduta sulla panchina ed ha continuato a chiacchierare amabilmente ma da sola.. si fidi vada a riposare, forse ha preso un colpo di calore..” Un colpo di calore a chi??! Se se.. parlato da sola? Camminato da sola.. ora si che ti senti stupida, e forse hai davvero bisogno di riposare e ti dirigi verso casa… oggi mi sa che starai a casa anche dal lavoro.

Torni a casa appoggi la borsa e vai a preparare una camomilla, nonostante tu non la beva neanche d’inverno dopodiché vai in camera e ti butti sul letto.

Ahia!! 

..Ma cosa caspita c’era sul letto… impreca maledicendo la su a predilezione al disordine, ma aspetta… cosa.. una chiave?? E poi così vecchia?? Ma da dove viene? Ma… stai a vedere che.. la chiave… 
..e invece che chiudere gli occhi, riprendi borsa e chiavi della macchina e parti per quel posto.. continuando a ripetere a disco “non è possibile, non può essere vero, è tutta immaginazione e caldo” si probabilmente il colpo di calore l’hai preso davvero ma poi quando arrivi un alone magico ti avvolge come fosse l’abbraccio della tua mamma, ed inizi a respirare piano e regolarmente, scendi dalla macchina e arrivi al grande cancello dove troneggia una serratura, quasi meccanicamente e contemporaneamente incredula, metti la mano nella borsa, estrai la chiave e la infili, la giri e lei gira..

Schiocco.. ed il cancello si apre, e con esso anche la miriade dei mille e uno pensieri che già da prima ti gironzolavano nella testa ed ora finalmente si preparano ad uscire fuori.

Arrivano momenti nella vita nei quali devi credere, accadrà che ci arriverai razionalmente attraverso percorsi ripidi e dolorosi oppure attraverso una semplice fiaba.. ma l’importante è credere in noi stessi, sempre!  


Qualche giorno fa, ho fatto una cosa che non facevo da quando ero bambina, anzi a dire la verità questa non l’avevo mai fatta, ma si è risvegliato il ricordo di quando da piccola si facevano le conserve in giardino e le marmellate… così è stato come un dejà vu.. abbiamo fatto le pesche sciroppate.


Siamo partiti io la mezza mela e la grande mela.. devo sembrare matta ad una lettura “superficiale”.. per le campagne degli stradelli guelfi e la magia è incominciata poco fuori il nostro paesino, enormi distese di campi, metà coltivati a verdura o frutta e metà a maggese, verdi, verdi, e l’odore di natura ovunque… tu mi dirai che alla fine è campagna, e hai ragione ma a me fa così, mi ritrovo caricata a molla per queste cose… sarei da studiare, lo so!!

Comunque ci siamo ritrovati in una grande cucina di una volta con un mega camino rosso e la stufa in ferro, tanti mestoli consumati dal tanto uso e dei pentoloni giganti adatti per fare le magicherie.. un cestone di pesche noci belle dure e profumatissime. 







Il generale Terry (dai che scherzo!!) ci ha messo tutti in riga, come si faceva alle elementari nell’ora di educazione fisica e ad ognuno il suo compito! 




A me è toccato lo sciroppo di zucchero, una pozione magica molto appiccicosa ma strabiliante, credo che sia il trucco di tutta l’operazione.. 2kg di zucchero semolato aggiunti a 3,5 litri d’acqua. Sotto l’attentissimo controllo del vice generale Maria e dotata di un mestolone, ho iniziato a girare e girare a freddo fino a quando l’acqua non è tornata limpida e cristallina; nel frattempo c’era chi lavava pesche e chi preparava i barattoli. 



Poi tutti intorno al tavolo abbiamo iniziato la catena di montaggio vera e propria; coltello alla mano e via, solo pesche dure, se erano tenere… Emh finivano da parte.. per merenda.. e pezzi belli grossi, ben posizionati e fino all’orlo, a parte c’era chi con il mestolo riempiva per 3\4 il barattolo con lo sciroppo zuccheroso e chi sigillava. 




Dopodiché tutti nei pentoloni ad aspettare il bollore, ben 4 minuti di bollore pieno e via dal fuoco; fondamentale è stata la figura del contatore di minuti!! Infine cosa non da poco conto il tutto per aver un’ottima riuscita deve raffreddare nella sua acqua di cottura, perciò tanti pentoloni e un po’ di spazio… 



Alla fine abbiamo confezionato circa sui 25 barattoli… 

La cosa buffa è che chiunque ti direbbe che con un lavoro così sei ad ok per tutto l’inverno a venire… come dire… appena apri il barattolo è come fosse già finito e uno tira l’altro..

In definitiva sono costretta a ripiegare su di un pensiero.. è vero che la tecnologia ci ha portato molto avanti in termini di scoperte e sviluppo, è vero che oggi abbiamo più o meno tutto tutti.. ma è proprio così?? Se mi soffermo a pensare vorrei tanto poter tornare in dietro nel tempo, all’epoca del “si stava meglio quando si stava peggio”, perché alla fine oggi abbiamo tutto, materialmente parlando ma forse più acquisiamo novità e più perdiamo “il valore dei valori”, un tempo intoccabili e ad oggi, forse, da alcuni tollerati… 



Dovremmo farlo più spesso, organizzare più tempo in famiglia, mi vengono in mente le notti d’inverno del dopo guerra quando la famiglia si riuniva “dopo cena” nelle stalle, con il fuoco acceso, tutti vicini per scaldarsi un po’, le donne lavoravano alla luce delle candele, gli uomini raccontavano storie e i bambini ascoltavano sdraiati sulla paglia nell’attesa dell’arrivo di morfeo… Forse ci accorgeremmo di quanto abbiamo ancora da imparare e quante cose non sappiamo delle persone che ci stanno accanto da una vita.





Certo è che se così fosse non sarei poi qui a rintronarti la testa con i miei deliri quotidiani.. ma sono certa che nel caso avrei trovato un altro modo ancora per raccontarteli.. magari con una civetta viaggiatrice o con chissà quale diavoleria…

E dopo tanto straparlare per oggi ti saluto con un questito … ma si sta davvero meglio adesso rispetto a quando si stava peggio?? Pensaci su..





Huge kisses Darling 

5 commenti:

  1. ...non vedo l'ora di papparmele quelle pesche! ;)
    ...sai quello che penso...dade...

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  2. Ho letto tutta la storia e la trovo bellissima! Il più delle volte è davvero difficile credere in noi stessi... le pesche sciroppate sono buonissime e a casa le preparava sempre mia nonna, bei tempi! Un abbraccio e buonissima serata

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  3. ciao e benvenuta =)
    hai proprio ragione, è davvero difficile ma bisogna impegnarsi tanto, almeno provaci no??!!..
    grazie del passaggio
    a presto ;P

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  4. Benvenuta tra di noi. Le peche sciroppate sono buonissime. La favola......beh, io credo che ti sia successo veramente e che non sia una favola!(?)!! Chissà!

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  5. Ciao Meris, ti ringrazio tanto!!
    E' già che magia le pesche sciroppate ed in merito alla favola...chissà... ;p
    a presto

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