mercoledì 11 aprile 2012

Racconti di semine, racconti di orto e di Umarel.



Potrà sembrare un racconto particolarmente sdolcinato ma non fermarti alle prime righe e prosegui alla scoperta dei nostri pazzi e bislacchi pensieri..

Dopo pochissimo tempo che stavamo insieme, mezzamela ed io abbiamo iniziato a esternare una particolare voglia “di modalità di vita”… Non proprio come “due cuori una capanna” a farina, acqua, candele e amore nebulizzato ad alto livello nell’aere, ma un’iniziale voglia di fare le cose per bene, come si facevano una volta..

Ma cosa hai capito.. non parlavamo mica di sposalizi noi…

Beh ognuno, nel suo piccolo, ci ha messo del suo, la nostra era voglia di provare a fare le cose “da noi” e così abbiamo iniziato a coltivare.. ecco forse coltivare è una parola grossa, magari “tenere in vita” potrebbe essere più appropriata, le erbette officinali sul terrazzo e una piantina di fragole. Così un bel giorno, la nostra ex vicina della nostra ex casa, mossa a compassione dal nostro primordiale istinto al pollice verde, ci ha lasciato un pezzetto del suo giardino: “Se volete seminare qualche cosa, mi raccomando andate tranquilli!”
 Così inizialmente increduli ma successivamente galvanizzati da questa altruistica esternazione da buon vicinato, indovina un po’ cosa abbiamo piantato tra lavanda, roselline ed ortensie?  Ma una bella fila di rape rosse.. nei tempi non troppo esatti per quel tipo di coltura, in una zona un po’ troppo centrale della città e non siamo riusciti a vederne nemmeno i frutti perché nel giro di qualche mese ci siamo trasferiti.

Ogni tanto sentiamo ancora per telefono la vicina che ci dice: “Sapeste le vostre rape…”

Aaaah quanto abbiamo sognato e straparlato di possedere una casa in campagna, dove poter usare il cavallo per andare a lavoro e coltivare “il famosissimo km 0”.

Deliri tipo:

- Io:“..pensa avere una casetta con il nostro fazzoletto di giardino..”

- Lui:“..si ma lo sai che la sera poi saremmo terrorizzati ad abitare a piano terra vero?”

- Io:“..si ma tanto si fa per parlare no?!”

- Lui:“..ah ok..si pensa che spettacolo io vango e semino e tu che con la cesta vai a cogliere i frutti del nostro sudore..”

Insomma l’idea di poter produrre seppur poche cose da se, avere la possibilità di mangiare del buono e con sapore, nonostante magari la fatica, credo sia una grande soddisfazione. Il nostro pensiero innocente era limitato all’idea di poter curare “il quadratino dietro casa” ma con la volontà di gestire ettari ed ettari di campi e alla fine, della serie “se vuoi puoi”, abbiamo scoperto che nel nuovo paesello avevano indetto un bando per gli orti.

..E alla fine anche noi abbiamo ricevuto il nostro piccolo appezzamento subitaneamente rinominato “Orto Cesarini”.



Tralasceremo le domande che ci sono state poste alla sezione municipale dopo aver visto la nostra giovine età rispetto alla media..

Sui generis:

- “..ma voi cosa avreste intenzione di piantare?”

- “lo sapete che qui solo cose legali eh!!”

- “e poi ordine, disciplina e non si fanno festini..”

Ci è sembrato il discorso che si fa alle reclute dell’esercito..
   
Immaginavamo che la vita da “agricoltori estemporanei” non fosse facile, si fatica, si suda e si è spesso impegnati in riverenze al sottosuolo, ma mai e poi mai avremmo pensato di scoprire una fauna e flora così ricca di esemplari:

“gli umarel degli orti”.

A Bologna l’umarel è un soggetto noto a tutti. Li hanno studiati e c’è chi ha pure scritto dei libri, ci sono blog e articoli di giornale tipo: “troppo curioso umarel cade nello scavo”.

Dicesi umarel: pensionato di età media avanzata, che si aggira per la città a qualsiasi ora del giorno (solitamente prima che albeggi) che con un’andatura costante a postura standard (mani dietro alla schiena) da alcuni denominata “modello 4 stagioni”. 

C’è un cantiere e trovi l’umarel, dal medico curante la sala d’attesa è piena di umarel, c’è un incidente e li stai sicuro di trovare l’umarel che dice ai sanitari perfino cosa fare.. C’è un tecnico nel palazzo per lavori e li puoi giurare di incappare in un portatore sano di “umarellaggine” che saprà sicuramente fare meglio ..

Sei in fila alla cassa e una nuvola cotonata si avvicina furtiva scalzandoti il posto davanti, bene quella è la moglie dell’umarel.

Se questo appena descritto riguarda la normalità, quello dell’orto è molto molto più singolare e subdolo.

Se decidi di andare a sistemare il tuo piccolo orto per un paio d’ore, stai pur certo che avrai nel frattempo accumulato ben 4 o 5 consigli diversi per fare la stessa cosa.. le frasi tipiche iniziano tutte cosi: “aaah che bella gioventù.. non se ne vede molta da queste parti!” e tendono a terminare tutte così: “Questi giovani vogliono fare sempre tutto di testa loro..”… ovviamente tutti e 4 hanno detto la loro.
Per non parlare dei controlli a tappeto nel visualizzare tutto ciò che di vivente cerca di attraversare  il terreno per venire alla luce: “ Mi scusi.. ma quello? Cosa avete piantato lì? Ma è nato da solo o lo avete comprato e travasato?” oppure senti bofonchiare sotto i baffi, alzi lo sguardo e l’umarel di turno: “se se.. l’è dura lavurer è?? ahahahah”.

Alle volte se ti soffermi e lasci correre occhi e orecchie sentirai un vero e proprio odore di sfida, che si aggira tra una rete divisoria e uno stradello di ghiaia, la gara al caspo d’insalata più bello, allo zucchino più sodo e al fagiolino più pieno.. ed è meraviglioso! 



Noi possiamo dire che al momento siamo entusiasti e ci stiamo divertendo, in verità la fatica grossa e gran parte del merito va a mezzamela che ha vangato e sistemato la maggior parte delle cose, io per tre volte mi sono presa la tonsillite e lo pensavo da sotto il piumone =) valide aiutanti e consigliere la grandemela e la saggiamela , nonché rispettivamente mamma e nonna di mezzamela.



Abbiamo piantato tante cose, forse un po’ troppe che però non vediamo l’ora di assaggiare! Sempre che decidano di crescere al punto giusto e che il passante dall’occhio lungo ma dalla mano ancora più lunga, abbia la gentilezza di lasciare dove deve..


Per il momento abbiamo potuto assaporare solo gli spinaci, ma lasciamelo dire: che spinaci!! Foglioline piccine ma grasse e piene, che sono finite subito crude in insalata, cotte come contorno e nella famosa minestrina verde.

Insalatina primaverile con spinaci e pere 


Cosa ti serve?

-      Spinaci piccoli
-      Pera soda e croccante
-      Parmigiano in scaglie

Lo spinacio quando si mangia crudo è sempre meglio sia a foglia piccola perché più è grande più lega (concetto difficilotto da spiegare..) e al gusto potrebbe risultare “fuoriposto”.
Lava bene gli spinacini e asciugarli.
Affetta la pera sottilissima, se riesci lavandola bene non sbucciarla e mantieni la buccia, è sicuramente più carina alla vista ma soprattutto ricca di vitamine e fibre.
Taglia a scaglie il formaggio e uniscilo alla composizione.


Da quanto è semplice risulta forse una ricetta “non-ricetta” imbarazzante ma non potevo non farti vedere il nostro primo raccolto. Felici come avessimo ricevuto un premio alla carriera o giù di lì..



Condisci a piacere con semplice olio e sale, con gomasio o aceto ma volendo vedrei bene anche una “senapette”.. emulsiona un cucchiaio di senape con olio e sale e il gioco è fatto!

Insomma è così che abbiamo pensato di iniziare a coltivare il nostro futuro. 



Personalmente non sono mai stata una delle punte di diamante della congrega dei pollici verdi per le piante da appartamento né per i fiori da terrazzo ma anche solo prendersi cura di una pianta di fragoline sul balcone oppure un vasetto di erba cipollina è tutta un’altra cosa, davvero.. tu le curi e loro ti ricambiano regalandoti doni che puoi utilizzare assaporandoli nel tuo quotidiano. 



Se poi vuoi fare la prova del nove, prova a iniziare con l’erba gatta.. stai certa che il tuo gatto di casa (e non) ne sarà felicissimo!! I nostri Catti attendono il momento del risveglio solo per uscire e stuzzicare qualche filo di erbetta per iniziare al meglio la giornata (.. di disastri).

Vorrei rammentarti una cosa, cerchiamo di ricordarci di noi.. vogliamoci bene, sempre e ogni giorno di più, iniziamo da noi con il nostro giardino segreto per poi aprirne i cancelli alle persone a noi care.


Buona primavera e buona coltivazione.. di buoni pensieri e perché no.. anche di orti!

7 commenti:

  1. E' proprio carino questo post ed il modo in cui racconti la tua storia e quella di mezzamela.
    Bel percorso la terra è concretezza, azione e risultato, mai facile ma decisamente meritato.
    Credo sia un'ottima risposta ai tempi che viviamo.
    Ah, anche io contadineggio con il mio lui, ne vale la pena..la prima ciliegia del suo alberello mi ha fatto commuovere!
    Se ti capita leggi Dirty Life di Kristin Kimball, ne vale la pena.
    Bacioni
    Sara

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  2. Meraviglioso questo post.
    Pieno di vita, speranza e gioventù.
    Complimenti.

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  3. Ciao Sara, grazie per il tuo commento. Quel che scrivi è.. davvero grande! E' vero, la terra è concretezza e da concretezza, ci sono momenti nei quali sento proprio il suo richiamo. Noi la nostra prima fragola..
    Il libro lo leggerò sicuramente, solo la trama mi ha rapita!
    Grazie millemila del tuo passaggio.
    LaVally

    Cioa Paola, ti ringrazio! Sono felice di essere riuscita a trasmettere, nel mio piccolo, ciò che penso =)
    bisorrebbe pensare un pò più positivo tutti!
    A presto
    LaVally

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  4. Cara Vally, anche a Torino abbiamo gli umarel...qui si chiamano "anziani che guardano i cantieri"!! :D
    Davvero piacevole e divertente il tuo post! Aspetto tutte le tue ricettine vegetali!!

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  5. Aaah se non ci fossero gli umarel che mondo sarebbe??
    Non vedo l'ora che si possa cogliere qlc di nuovo, un bacione e sto ancora pensando alle ricettine in vetro!!!
    Adesso vado a studiarmi gli ambasciatori del vetro, subito!
    Bacione

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  6. Ciao Vale che bello il vostro orto. Noi quest'anno solo fave le patate hanno deciso di scioperare. Ma che meraviglia quando raccogli i frutti dell tuo lavoro. Ti senti felice come un bambino.

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  7. @Vera e finalmente ci sono riuscita!!!
    Da via proprio non mi faceva rispondere e poi solo in certe pagine.. mah..blogger..
    Sono contenta che ti piaccia, anzi sono tutta orecchi per consigli e ordini! Da noi le patate non si possono piantare..regoloe da umarel ;p se no avrei messo quelle viola =)
    E verissimo, quando i frutti sono maturi e puoi coglierli hanno un sapore che va oltre! Gratifica la fatica anche una piccola fragolina =)
    Grazie Vera

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